5600 MILITARI ITALIANI PER IL MONDO E QUEI DRONI NATO A SIGONELLA

La crisi libica che esalta le difficoltà politico diplomatiche dell’Italia nell’ex ‘Mare Nostrum’, nuovi protagonisti anche militari nel Mediterraneo. Droni di sorveglianza ma anche potenziali aerei killer, nella base siciliana di Sigonella a coprire la Libia e dell’Est verso la Russia.La crisi libica che esalta le difficoltà politico diplomatiche dell’Italia nell’ex ‘Mare Nostrum’, nuovi protagonisti anche militari nel Mediterraneo, e l’Italia armata dispersa per il mondo in missioni difficili persino da ricordare, oltre che capire. Il ministro della difesa Guerini in visita a una delle missioni italiane nel mondo, in Iraq quest’anno, a tentare di dirci che quella missione in Kurdistan, ai margini delle violenze cha dilaniano l’Iraq, è cosa ‘buona e giusta’. Difficile per lui sostenerlo e per noi a crederci visto ciò che il blocco occidentale e guida Usa ha fatto ai curdi siriani traditi, e ciò che sta facendo la Turchia ancora Nato sempre in Siria, nel Rojava ex curdo, e spesso anche con raid nel kurdistan iracheno dove noi italiani dovremmo istruire i peshmerga curdi, i ‘cugini’ dei curdi che hanno combattuto e vinto le milizie del Califfo. E provare a insegnare alle forze di sicurezza irachene a fare ‘ordine pubblico’ senza massacrare chi protesta… CONTINUA SU REMOCONTRO: