NO SOLDI NO MINISTERO, FIORAMONTI SI DIMETTE

Le dimissioni del ministro Lorenzo Fioramonti? Erano nell’aria.Ma non da qualche giorno, bensì fin dal suo insediamento.Nella prima intervista fu perentorio:il ministero dell’Istruzione necessita di almeno tre miliardiper essere rimesso in sesto.Se questi fondi non saranno stanziati, non avrò motivo di stare a Viale Trastevere. A stupire non sono le dimissioni. Ma che alla minaccia siano seguiti i fatti. Cosa più unica che rara di questi tempi. La sera di Natale ha fatto recapitare la lettera del suo addio al premier Conte.Pare gli sia andato di traverso il panettone servito per festeggiare l’approvazione della Manovra. Nessuna delle sue richieste è stata accolta.Persino la sua proposta di tassare le bevande zuccherate(il cui ricavato sarebbe stato reinvestito nella scuola) nella discussione in Aula, è stata, oltre che riveduta corretta, rimandata di sei mesi. Per mesi al centro di frizzi e lazzi da parte dell’opposizione, peril ‘ministro delle merendine’,anche rivedere l’Iva,rimodulandola per ricavarne risorse al suo ministerosarebbe stata cosa buona e giusta.E’ quanto avrebbe fatto presente al premier per motivare il suo addio. Altre indiscrezioni lo vedono già pronto a formare un nuovo gruppo parlamentare in contrapposizione al MoVimento. Voci. Solo voci per alimentare il fuoco del dissenso.L’unica cosa vera, al momento, sono le sue dimissioni. Seguendo i ‘si dice’, pare che Nicola Morra, l’attuale presidente della Commissione antimafia,sia tra i papabili a sedere sullo scranno del Miur.Se così fosse l’Istruzione resterebbe ai Cinque Stelle. Che tanto hanno da fare (e da farsi perdonare) se solo volessero realizzare anche in parte quanto promesso in campagna elettorale. Ma serimescolando le carte,a succedere a Fioramonti fosse la viceministra Anna Ascani, la vendetta di Renzi sarebbe completa.La famigerata e odiata#buonascuola, tornerebbe ‘più bella e più forte che pria’, servita su un piatto da consumare fredda. ‘Dal governo serviva più coraggio,scrive l’ormai ex ministro.Per altre finalità vengono recuperati centinaia di milioni in un attimo’. Già. Poi continuiamo a domandarci perché l’istruzione italiana sia sempre la maglia nera nelle classifiche europee