MILANO. IL COLPO DI NATALE IN MEZZO AL NULLA

MILANO. IL COLPO DI NATALE IN MEZZO AL NULLA

Rapina apparentemente strana in un hotel di lusso in area desertaIL COLPO DI NATALE IN MEZZO AL NULLALa malvivenza controlla l’intera città, Milano è altamente esposta La cronaca del Corriere, poi passiamo a un breve ragionamento. “Un gruppo di otto, dieci persone, tutte con il volto coperto e almeno una armata di pistola, ha fatto irruzione la notte di Natale nell’hotel di lusso «The Hub», un albergo a quattro stelle con tanto di centro congressi, piscina e spa, a pochi passi da Fieramilano Rho e Fieramilano City. I banditi hanno sfondato la porta d’ingresso e hanno minacciato l’addetto 26enne alla reception: mentre lo tenevano sotto tiro hanno sradicato uno sportello bancomat nella hall e hanno rubato circa 1000 euro dalla cassa. Sono poi fuggiti a bordo di due Suv. Le indagini sono affidate ai carabinieri. “. Bene. In realtà, l’hotel non si trova a Rho, ma ancora a Milano città, nella ben nota alle cronache via Stephenson, quasi sul confine, tra Roserio e Vialba (ex sobborghi di Musocco). E la vicinanza è più con Expo che con Fiera. L’hotel Hub è situato in una di quelle 5 torri fatte costruire da Ligresti su ex aree dismesse ancora negli anni 80. Vedere la cartina sotto. Le 5 torri sono sempre rimaste vuote, non sono mai state utlizzate a causa dell’eccesso di offerta di uffici che proprio l’intensa opera di costruzione in città, da parte del costruttore siciliano, aveva determinato. Solo con la costruzione di Pero-Rho Fieramilano, una di queste torri è stata ristrutturata e riutilizzata per farci il detto hotel. Il posto è praticamente deserto sempre, eccetto le poche giornate di manifestazioni fieristiche, una decina di tutto all’anno. L’intera zona fieristica è un deserto, vi regna uno squallore troppo vasto e troppo vuoto di gente per essere adeguatamente sorvegliato dalle forze dell’ordine.Chi ci va in quell’hotel, senza alcuna attrattiva intorno, anzi, si può dire in mezzo al nulla? Un hotel di lusso, tra l’altro. Provate a immaginarlo, fatevi scrittori. La mia immaginazione – se dovessi scrivere un giallo – mi suggerisce trattasi di hotel lontano da occhi indiscreti, frequentato da coppiette benestanti che magari hanno famiglia (con partner diversi, ovviamente), o da qualche signora che fa il mestiere in alto loco e a cui è bene non lasciare la traccia di un assegno. Un 400-500 Euro in contanti a botta? E chi lo sa. Occorre poi un esperto di bancomat, io con le mie nozioni di cittadino qualunque non riuscirei nemmeno a immaginare che proprio in quel luogo sfigatissimo vi sia un bancomat e che sia stradicabile e che sia penetrabile, una volta portato via, daun cacciavite. Perché siccome sei in mezzo al nulla, in effetti il bancomat può far comodo, il cliente lo deve fare quasi per forza in un albergo. E poi in otto, dieci persone tutte componenti di un’intera banda di ladri che sa bene quando e come intervenire – la notte di Natale! – i potenziali rischi ridoti al minimo. Vogliamo mettererne altre tre o quattro fuori a controllare la strada, se per caso si vedono forze dell’ordine o qualcuno che avrebbe potuto chiamarle, in arrivo? Mettiamole. Non possiamo avere un’idea di quanto abbia incassato una banda con così tanti aderenti. Il bottino rischia di essere magro, ma qualcosa mi dice che sapeva più o meno esattamente quanto avrebbero incassato. Probabilmente una somma vicina ai 10 mila Euro, ma potrebbe anche essere stata un’esercitazione della malvivenza. Una cosa è certa: alberghi, negozi, quartieri popolari o di lusso, vie e centri commerciali: tutto è controllato in modo quasi capillare dal malaffare, non c’è un angolo di Milano che non sia sorvegliato dalla criminalità più o meno organizzata, da bande di diversa provienienza, più o meno mafiosa, sicuramente in buona parte di origine straniera, inutile nascondersi dietro un dito. Sono elementi che fanno riflettere, invece sono presi sottogamba per esorcismo, per non ammettere come stanno le cose, per connivenza, perfino.