TUTTI I MALI DELL’ITALIA

TUTTI I MALI DELL’ITALIA

C’è la famiglia di imprenditori proprietaria della società che ha in concessione le autostrade di Stato. Massimizzano i profitti riducendo all’osso la manutenzione. Dopo decenni di incuria, un ponte crolla. Muoiono 43 persone. Ma la famiglia di imprenditori fa sapere al mondo che loro non c’entrano. C’è la famiglia di banchieri che da decenni sgoverna la banca. Arriva la crisi ma loro continuano a foraggiare gli amici degli amici. La banca crolla e decine di migliaia di azionisti perdono tutto. Ma la famiglia dei banchieri ha già prosciugato i propri conti. C’è il governatore di Banca Italia. Arriva la crisi bancaria e una dopo l’altra una decina di banche saltano sotto i suoi occhi, mentre la vigilanza che lui dirige dorme o fa finta di dormire. Ma lui rilascia una bella intervista a giornalisti in ginocchio con cui si autoassolve. C’è il figlio del regista che beve, tira coca, fuma canne e si mette alla guida. Gli hanno già sospeso la patente ma lui se ne frega. A un incrocio ammazza due ragazze che attraversano correndo col rosso. Ma un sacco di gente dice che può succedere a tutti. Ci sono il presidente e l’amministratore delegato di un giornale che per anni ha gonfiato la diffusione con 109.500 copie digitali gran parte delle quali false. Hanno raccontato balle per anni al mercato. Ma la procura di Milano gestisce indagini senza usare gli strumenti che consentirebbero di trovare i reati più gravi. I due così possono patteggiare pene risibili. C’è l’ennesimo governo che fa una legge di bilancio in modo da passare il cerino delle clausole di salvaguardia a chi verrà dopo, accumulando nuove bombe nei conti pubblici. Ma si presenta alle televisioni raccontando che ha sventato la recessione. C’è l’opposizione che sbraita accuse e si scalmana dentro e fuori il Parlamento per la legge di bilancio. Ma quando era al Governo ha fatto esattamente le stesse cose per le quali oggi finge di scandalizzarsi e di strapparsi i capelli. C’è il giornale di Giuliano Ferrara, comunista quando il Pci era potente, socialista quando il Psi era potente, forzista quando Berlusconi era potente, renziano quando Renzi era potente, ateo devoto quando il Papa se lo filava, che per anni ha inveito contro gli statalisti e ora invece reclama i contributi statali dichiarandosi incolpevole per averne percepiti a milioni sebbene qualcuno dica che non erano dovuti. L’Italia è un Paese fondato sull’irresponsabilità come progetto politico sociale e culturale. Mai uno che si prenda gli oneri, tutti vogliono solo gli onori. È sempre colpa di qualcun altro.