LA SANT’ANNA “MESS’AL FIANCO” DELLA MADONNA ANTICIPATRICE DEL PENSIERO DI PAPA FRANCESCO

LA SANT’ANNA “MESS’AL FIANCO” DELLA MADONNA ANTICIPATRICE DEL PENSIERO DI PAPA FRANCESCO

Un tabernacolo dell’inizio ‘300 alla Galleria nazionale dell’Umbria attribuito prima a un seguace del Maestro di Cesi poi a uno dei maestri della Sala dei Notari ogni volta che lo guardo mi fa tornare alla mente un’escursione a Pale con Roberto Manetti storico, soprattutto orale, dell’arte insegnante per un periodo al Liceo Classico Mariotti di Perugia Nella chiesa del paese un parroco ci fece notare che un piccolo tabernacolo appeso alla parete aveva inchiodate dietro delle strisce di cuoio, affinché i predicatori o gli eremiti del posto potessero caricarlo sulle spalle come uno zaino per andare nelle campagne a predicare davanti ad esso. Il tabernacolo alla Galleria me lo ricorda e mi fa immaginare monaci di ambito benedettino che lo chiudevano, lo prendevano in due sottobraccio e lo portavano in giro a predicare assieme a loro le storie della Vergine e di sua madre sant’Anna. In questo caso non “metterza”, messa per terza dietro Gesù come per esempio farà il Masaccio, ma “mess’al fianco” della figlia. Dopo un restauro è diventato visibile il loro nome sotto ognuna di esse ma la Vergine a sinistra era comunque riconoscibile per il trono più importante, il tradizionale vestito rosso e il mantello blu, il figlio nel gesto di benedire e l’aureola cruciforme. Sant’Anna, a destra, per il volto rugoso da vecchia. Due donne, la madre e la figlia, una al fianco dell’altra in posizione paritaria che mostrano orgogliose il frutto divino del loro seno consapevoli del ruolo che Dio ha scelto per loro. Anticipatrici di quanto della donna dirà secoli dopo, il primo giorno del 2020, Papa Francesco: “Dal corpo di una donna è arrivata la salvezza per l’umanità: da come trattiamo il corpo della donna comprendiamo il nostro livello di umanità… Perciò, una conquista per la donna è una conquista per l’umanità intera”.