CRESCE IL DIVARIO TRA RICCHI E POVERI. OLTRE SEI VOLTE
Anno nuovo buone nuove? Per l’Italianon proprio. Si è appena aggiudicata un’altramaglia nera in campo europeo: i ricchi sono sempre più ricchi a scapito dei poveri sempre più poveri. Un divario che nel 2018 è passato dal 5,92 al 6,09, aumentando di oltre sei volte. Nello specifico, recita il report Eurostat,il 20% della popolazione può contare su entrate fino a sei volte superiori rispetto al restante 80%. Il centrosud arranca rispetto al centronord, con Campania e Sicilia ultime tra le ultime.Il Friuli la regione dove si registrano meno disparità e meno diseguaglianze(la forbice è di 4 volte tre il 20% più ricco e quello più povero) e, stando ai dati di un recente sondaggio,anche dove si vive meglio.Per la cura dell’ambiente, la capacità di accoglienza, il turismo e la cultura, l’impegno civile, la capacità occupazionale, la legalità, sicurezza e i servizi alla persona. Indicatori di tipo economico che la collocano al top. U’altra differenza, sottolinea Eurostat, riguardagli over 65 che in virtù delle loro pensioni possono contare su un tenore vita migliore rispetto agli under 65 e a giovani.Questi ultimi sempre più spesso con lavori precari e sottopagati. Italia fanalino di coda,ma chi l’avrebbe detto, ancora volta, dopo Germania Francia Regno Unito e Spagna che possono contare su un’economia decisamente più solida grazie alla quale le disuguaglianze sono meno accentuate. Disparità e disuguaglianze che dal 2008, anno in cui si è manifestata la crisi economica,si sono andate accentuando sempre più.Crisi che, nonostante la narrazione politica della messa in atto di provvedimenti tendenti a ridurla o quantomeno a contenerla, ancora non si intravede la famosa luce in fondo al tunnel.
