SUGLI INSULTI A ‘REPUBBLICA’ DOPO L’ALLARME BOMBA

C’è un allarme bomba alla Repubblica. Redazione con padri, madri. Gente innocente. E cosa succede? Che arriva una marea umana non a esprimere solidarietà. No.Ma ad esultare come allo stadio. “A forza di dire str…te…”, “Pagliacci”, “fate schifo”. Uno si spinge anche oltre: “La PRIMA bella notizia che leggo da queste parti! A sputare in aria ecco cosa succede… che vi ricade addosso!”. Un esercito, davvero un esercito di centinaia di individui che, all’idea che delle persone potessero rischiare la vita, ha avuto un solo pensiero: esultare. Gioire. E, pensate, a chi provava a spiegare che lì dentro, in quella sede, c’era proprio gente innocente, alcuni hanno risposto così gelidamente da lasciare attoniti: “A Repubblica nessuno è innocente”. Roba che neanche in una guerra civile sentiresti. Ecco, è allora in momenti come questi che capiamo quanto, davvero, la situazione si sia degradata. Quei momenti in cui non si sa se la solidarietà occorre esprimerla solo alle vittime. O anche, se non soprattutto, a chi è costretto a vivere quotidianamente a fianco di queste bestie che forse un tempo erano uomini.