LA DISINVOLTURA DEI NUOVI COSTUMI ESORCIZZA IL TABÙ DELLA MORTE

LA DISINVOLTURA DEI NUOVI COSTUMI ESORCIZZA IL TABÙ DELLA MORTE

Fra poco anche i cimiteri spariranno. Si impone – importata anche in Italia da modelli occidentali (USA) e orientali – la moda di tenere le ceneri dei propri congiunti – dopo la cremazione – in casa in belle urne lavorate.Sono contente le amministrazioni comunali che risparmiamo le costose spese di manutenzione di una inumazione per lunghi decenni.Sono contenti i familiari che non hanno più l’incombenza o il rimorso di visitare i cimiteri (già da tempo diventati deserti luoghi) nutrendo la consolazione di avere così vicini i resti dei propri cari.Eppure. Mi chiedo che fine faranno queste urne quando mogli e figli saranno morti a loro volta. Finiranno nel cassonetto?E poi: a me che sono legato idealmente alla idea di sepoltura (hic jacet) questo modo mi sembra tolga ogni sacralità, ogni rispettabilità ai morti: i morti che stazionano in soggiorno tra la vita di tutti i giorni insomma, non mi piacciono.Intendiamoci: anche i progenitori cremavano e ponevano nelle urne. Ma le urne erano conservate in luoghi sacri dove si andava in visita (e magari si pranzava anche insieme ai propri morti). La morte non era mai banalizzata o prosaicizzata, come sembra diventato oggi, nel tempo in cui anche il tabù della morte viene esorcizzato dalla disinvoltura dei costumi.