A PROPOSITO DEL RAPPER CALLY CHE ANDRÀ A SANREMO

Non ho alcuna intenzione di fare un processo a Junior Cally, rapper di Focene che era un delinquentello, è stato in carcere per furto e ha pubblicato un libro con Rizzoli. Cally forse andrà a Sanremo giovani, anche se molti stanno protestando con la Rai e chiedendone l’esclusione, e Foa non lo vuole assolutamente.Il processo, anzi proprio no, la riflessione, è sui suoi testi. Che sono per esempio così:«Lei si chiama Gioia, beve poi ingoia.Balla mezza nuda, dopo te la da.Si chiama Gioia, perché fa la tr*ia, sì, per la gioia di mamma e papà… L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa. C’ho rivestito la maschera». Il problema è che questo è davvero un modo di pensare, di sentire e di fare. Non so se di Cally, certo non ha ammazzato nessuno e magari con le ragazze è dolce e timido, ma è una realtà che questo modo di essere esiste ed è pure diffuso. Potremmo censurare, non servirebbe: daremmo la patente di trasgressione a qualcosa che è solo penosa e squallida ignoranza, mondezza emotiva e morale. Non è il caso nemmeno di far finta di niente, di far passare tutto solo come una “provocazione”.Idee?