IO DI VIGNOLA VOTERÒ BONACCINI PERCHÈ L’EMILIA FUNZIONA BENISSIMO
Premessa: io da sempre sono una persona politicamente ibrida, al 50% con ideali tipicamente portati avanti dalla sinistra (moderata) e al 50% con ideali portati avanti dalla destra (sempre quella moderata). Ieri pomeriggio, finalmente, ho chiuso coi compiti da correggere e avuto un po’ di tempo per me, mentre oggi era il mio giorno libero. Ho dedicato questo tempo alla politica. Mi sono letto i programmi per le coalizioni dell’Emilia Romagna, ho guardato pazientemente stralci di dibattito, ho riflettuto. Una riflessione non facile, perché come ho detto metà delle mie convinzioni sono tipicamente portate avanti dalla destra (moderata), metà dalla sinistra, e uno dei valori in cui credo è l’alternanza delle forze politiche al governo, dopo due o tre mandati (non la persona, ma la forza politica). Ritengo sia bene, anche se hai governato al meglio, che dopo 10-15 anni tu vada dall’altra parte per ricordarti l’umiltà, il servizio, per imparare di nuovo a criticare in maniera costruttiva e ad ascoltare di nuovo le persone che non sapevi ascoltare, per aprirti a un rinnovamento e metterti comunque in discussione, anche se hai fatto bene. Nella regione, l’Emilia Romagna, governa la stessa forza politica da 70 anni. È un po’ tanto e il rischio della deriva verso l’arroganza, il dare per scontato il proprio governo, etc., è più che reale. Però… C’è un però. Non si cambia tanto per cambiare, ma solo per cogliere un’opportunità almeno di pari livello. La mia è una regione che va alla grande. Venite in Emilia Romagna, coraggio, venite a vedere. Venite a vedere i nostri asili, le nostre scuole tra cui quella dove insegno io, i nostri ospedali, la biblioteca della mia città – Vignola – le nostre ciclabili, le infrastrutture, le piste ciclabili; venite a vedere le opportunità che sappiamo dare – che proviamo a dare – ai nostri figli disabili e a chi ha meno, senza dire “prima gli Emiliani” e anche a chi lo dice sotto sotto gli dispiace e si sente in colpa. Qui è così. L’alternativa deve essere di proporzioni adeguate. Il programma della destra, a mio sindacabile parere, è di livello alquanto inferiore rispetto a quello proposto da Bonaccini. Se ci mettiamo a ragionare e lasciamo da parte gli scazzi, forse notiamo che il candidato della destra sicuramente pare metterci il cuore, la freschezza, l’impegno, ma la competenza di Bonaccini mi pare evidente: ha tutta l’aria – programma e conti alla mano – di sapere quello che può fare e quello che non può fare. Dall’altra parte noto una strada lastricata di parole sull’immigrazione e sulla sicurezza – e l’abbiamo capito – unita alla volontà di abbassare le tasse però non si sa bene come, o meglio non me l’hanno spiegato. E io sono un matematico, pretendo di vedere una bozza di conti e non voglio che mi riducano le tasse a scapito dei servizi, né che si venga meno al principio che più ha, più dà, chiaramente senza degenerare nel vampirismo. In ultimo c’è troppo Salvini in giro, mentre dall’altra parte non vedo grandi leader della sinistra a suonare ai campanelli, perché forse Bonaccini ha le spalle abbastanza larghe per salvarsi da solo. In conclusione, quella parte di me che batte a destra (moderata), ben lontana dall’essere rappresentabile da Salvini, non è incarnata dalla candidata di destra nella mia regione, né dal suo programma che mi pare un po’ esile e poco convincente, a fronte di un patrimonio di valore come l’Emilia Romagna; da parte opposta, Bonaccini mi sembra di tutt’altra stazza, sia come politico sia per il programma proposto, che se anche si limitasse a salvaguardare quel che c’è basterebbe. Se non ci credete – ripeto – fate un giro in Emilia Romagna. Veniteci pure da stranieri, da poveri, da ammalati, da innamorati o da single, e vedete quel che trovate in casa nostra, che poi è anche vostra, cari connazionali. Credo nell’alternanza, e dopo 70 anni ci vorrebbe, ma non nell’alternanza tanto per. Credo nell’alternanza, ma la prossima volta.Forse. E anche se sono scontento al 50%, mi accontento.
