PIETRE D’INCIAMPO

PIETRE D’INCIAMPO

Vi hanno messe lì posate in terra fra il nero dell’asfalto, dorate a splendere anche senza il sole. D’inciampo vi han chiamate, dure come la pietra e, come roccia fredda state lì, a guardare, a capire, a indurci a ricordare. E l’uomo riflette solo quando cade.Quando incescipa, barcolla, infine in ginocchio mangia la polvere, poi si rialza vince o cede. Così mi son fermata un giorno, il piede in alto pronto a calpestare, invece una forza mi ha bloccata e cento mani mi hanno indotta a indietreggiare. Le ho sentite tutte addosso a me, a chiedermi rispetto e comprensione…su quelle pietre nessun numero più…lì sotto dormono persone! Mi son guardata intorno spaventata, il cuore batteva forte all’impazzata:_ chi mi ha indotta ad arrestarmi bruscamente? Che scherzi stupidi dinanzi all’ ” inciampo” fa la mente! _ Un freddo gelido mi attraversa il corpo,una lama che perfora ogni tessuto, lacera vesti e si insinua sotto pelle, mi marchia come fosse un umano tatuaggio, ed il dolore e’ insopportabile, è troppo. _ Siamo noi…dicon tante voci, inciampa nella Storia il passo tuo, cos’è che vuoi? _ Mi guardo intorno, son sola per la strada, ma sento di avere compagnia. Il ghetto or mi spia,ora mi parla, poi tace e par che ascolti i tumulti dell’anima mia. Alzo lo sguardo. Son là dietro la tenda a guardar la strada con occhi disperati:_vengono a prenderci! Saremo deportati.Mio Dio, Dio dei padri,perché ci hai abbandonati?_ Sento la paura che si espande per la via.Non so più se è la loro…se è la mia. So che ammorba ogni mia azione, ho voglia di scappare, correre a perfidiato lontano da quell’abominio, da quella perdizione. Li vedo mentre aspettano,tremano le loro manistringono i figli al petto, senza parole…che senso ha dir loro del domani? Sento i loro pianti,dei vecchi le preghieredei giovani i perchédi un futuro senza scontinelle notti senza stelle, nere, solo nere. Spalancano le porte! _Scappate sono arrivatiI nazisti, i soldati, i soldati !_ Paura ho io con voi.Muto terroreSo come sarà quel poine provo vergogna, orrore! Scappo, la Storia mi rincorre…inciampo in voi,sono cadutarespiro piano per non turbare finalmente un sonno…nella Memoria mi sono imbattuta.” Le Pietre d’inciampo (in tedesco Stolpersteine) sono una iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee, una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. L’iniziativa, attuata in diversi paesi europei, consiste nell’incorporare, nel selciato stradale delle città, davanti alle ultime abitazioni delle vittime di deportazioni, dei blocchi in pietra ricoperti da una piastra di ottone posta sulla faccia superiore.espressione “inciampo” deve dunque intendersi non in senso fisico, ma visivo e mentale, per far fermare a riflettere chi vi passa vicino e si imbatte, anche casualmente, nell’opera (Wikipedia)