ANNAMARIA CI INSEGNA COME SI COMBATTE L’ODIO
“Questa scritta ora per me rappresenta un motivo di orgoglio nella sua brutalità”. Così dice oggi Maria, 65 anni. Donna torinese di origine ebraica e figlia diuna staffetta partigiana. Ieri mattina si era svegliata con questo insulto antisemita scritto con un pennarello nero sul pianerottolo di casa sua. Ieri, nel Giorno della Memoria. Ha quindi denunciato, ma oggi ha fatto una scelta: non la cancellerà. La lascerà lì. Perché sua madre “ha combattuto molto fortemente contro fascismo e razzismo e questa scritta ora per me rappresenta un motivo di orgoglio nella sua brutalità”. Così facendo Maria ci insegna come si combatte l’odio. Denunciando sempre, senza dubbio. Ma umiliandolo anche trasformando i suoi messaggi violenti in motivi di orgoglio. Guardandolo dritto in faccia e facendogli capire che si è superiori. Così si annienta il suo messaggio. Così si annienta il suo potere. A Maria mandiamo un grande abbraccio. E la ringraziamo per questo suo coraggio e questa sua forza che ci sono, sì, davvero d’esempio.
