BUONGIORNO UN CORNO!, GIOVEDI’ 30, PENTITEVI!!! …

BUONGIORNO UN CORNO!, GIOVEDI’ 30, PENTITEVI!!! …

Di dove vadano i 5 cosi, dopo le molte mazzate elettorali rimediate, onestamente ho poco interesse a dibattere. In realtà ciò che interessa alla politica è dove andranno i voti dei loro elettori. Il commissario liquidatore di M5s, il “gerarca minore” Vito Crimi (Massimo Bordin se la ride tossendo da dovunque si trovi adesso), è stato costretto a rimandare gli Stati Generali del movimento, una specie di congresso, inizialmente previsti per il 15 marzo, perché i gerarchi maggiori non sanno assolutamente cosa devono fare. Non s’infierisce sui vinti, è vero, ma non si può dimenticare l’estrema arroganza di questa gente in tutte le manifestazioni di esistenza in vita. Uno come Di Coso che chiama “Taxi del mare” un barcone di disperati che stanno per morire affogati è un mio nemico antropologico, un ostacolo verso l’umanità che va immediatamente eliminato dalla scena politica con tutti i mezzi democratici disponibili. Per fortuna oltre a questa oscenità ha commesso tanti di quegli errori, dettati da cinismo, ignoranza e opportunismo, che si è eliminato da solo. Se poi qualcuno, in nome del governo con il Pd, ha fatto finta di dimenticare che dobbiamo a questi fanatici lo sdoganamento della Lega da fenomeno di bullismo da bar a forza di governo, io non l’ho affatto dimenticato. La strategia di Salvini, quando i rapporti di forza erano invertiti, cioè quando M5s aveva il 30% e la Lega era forza minoritaria nell’esecutivo, è stata di approfittare della dabbenaggine dell’intera classe dirigente pentastellata e degli interessi imprenditoriali del proprietario della piattaforma Rousseau per inserire nell’agenda dell’Italia le tematiche dell’odio e della separazione e porsi come unica forza politica in grado di raccogliere il consenso di quella parte d’italiani disperati che hanno bisogno di trovare in quelli che stanno peggio di loro la colpa dei loro guai. Oggi Salvini ha il 30% sopratutto grazie all’esposizione mediatica di cui ha goduto nei mesi di governo con M5s, e questo è un altro elemento che ha accelerato l’autodistruzione dei grillini. L’hanno capito, hanno fatto autocritica? Alcuni sì, gli elettori di sicuro, ma ancora adesso, se andate sulle bacheche dei militanti, farneticano del pressing della mafia per eliminarli, i poteri forti, le solite minchiate. L’unica cosa che avevo trovato decente della loro azione politica era l’introduzione del reddito di cittadinanza in un Paese dove il lavoro è un miraggio. Ma anche quel provvedimento si è rivelato una truffa, come tutto ciò che hanno toccato questi cinici opportunisti della politica. Intanto quasi nessuno percepisce la cifra ventilata dalla propaganda di 780 euro. I famosi “navigator”, tremila persone assunte da Anpal servizi, non hanno idea di cosa devono fare e non è chiaro dal punto di vista legislativo come possano offrire eventuali posti di lavoro vacanti, ammesso che li trovino senza sovrapporsi ai Cpi, soltanto ai titolari del RdC senza includere gli altri disoccupati che non lo percepiscono. Infine, in realtà al primo posto, il tradimento dei movimenti su cui avevano basato la loro resistibile ascesa, da quello no Tav alla salvaguardia di lavoro e ambiente a Taranto alla giravolta sulla Xylella, un lungo elenco. Per questo adesso non sanno cosa fare, perché hanno già detto e fatto tutto e il contrario di tutto. Se tornerà in sella Di Coso o prevarranno i “ribelli” Taverna e Spadafora, se da Teheran tornerà Di Battista proponendo il Corano al posto dei facilitatori, se metteranno un altro mario rossi come imam del loro partito. insomma sono problemi loro non del Paese. Ma la lezione che a sinistra va tratta da questa triste fase a cui molti, troppi, hanno guardato con simpatia, ritenendo che della sinistra M5s fosse una costola, come D’Alema ebbe a considerare anche la Lega qualche secolo fa, è che chiunque a parole dice di essere per la democrazia diretta e poi si dimostra autoritario e antidemocratico, della sinistra è in realtà nemico. La separazione tra mezzi e fini, una lunga tradizione italiana che parte dal Pci e prosegue con movimenti e partitini estremisti degli anni 70 fino ai pacifisti che votano le missioni militari italiane all’estero nei governi a guida Prodi, non deve mai più essere patrimonio della sinistra. Per questo va governata con estrema attenzione la confusione che porterà gli elettori traditi di M5s a riversarsi in parte sul Pd, visto che non è rimasto niente altro di concreto che abbia un minimo rapporto con qualcosa di sinistra. Perché le tematiche antidemocratiche proposte da M5s, quelle anticostituzionali come l’ignobile legge sulla prescrizione, sono già penetrate in un Pd culturalmente subalterno all’alleato di governo morente, di cui ha voluto scimmiottare l’estetica anche sul piano della comunicazione sui social. Non siamo nel 1946 quando Togliatti amnistiò i crimini fascisti sia per pacificare il Paese sia per raccogliere i frutti elettorali di quella decisione. Nel 2020 l’ambiguità è perdente, lo dimostra la stessa parabola dei pentastellati e, purtroppo, il premio che gli elettori hanno dato alla coerenza di chi come la Lega non deflette da una linea che sarà anche parafascista ma non lascia spazio a interpretazioni politiciste e va dritta al punto. I voti in libera uscita da M5s hanno un prezzo che a sinistra non può più essere contrattato. Non si deve svendere un patrimonio basato sul rafforzamento dello Stato di diritto e sul rispetto della dignità umana per un qualche un per cento in più, pena la stessa agonia che oggi attraversano i grillini. Merita un capitolo a parte il tanto sbandierato provvedimento sul taglio dei vitalizi ai parlamentari. Lo ricordate? Gli stessi parlamentari grillini che in buona parte si “scordano” di versare parte dell’alto emolumento che ricevono per la loro attività di parlamentari al loro partito, ci avevano annunciato, indicando gli stipendi dei parlamentari come una spesa inutile e poi i parlamentari stessi come inutili (un alto senso della democrazia, non c’è che dire): abbiamo posto fine all’indegno spreco di denaro pubblico. Era una bufala, come tante a cui ci hanno abituato. Una delle novità più importanti dell’intera legislatura, era stata definita da … loro stessi. Qualcuno aveva eccepito che non fosse costituzionale, ma cosa vuoi che sia la Costituzione dinanzi all’inarrestabile avanzata della rivoluzione a 5 stelle! Bene, la Commissione Contenziosa di Palazzo Madama, l’organo di giustizia interno, ha pronta la delibera che annulla il taglio dei vitalizi per gli ex parlamentari e restituirà il vitalizio a 700 politici. Difficile pensare che non seguirà analogo provvedimento alla Camera. “La Casta ha vinto”, titola con sgomento Il Fatto Quotidiano, che proprio non riesce a farsi una ragione del declino dell’impero che fu di Casaleggio padre e di Grillo. In realtà la Commissione ha contestato come inapplicabile il taglio che in alcuni casi ha raggiunto l’80% dell’importo, decidendo che il taglio non avrebbe dovuto superare il 20%. Certo, dà fastidio a tutti che tanta celerità e attenzione sia rivolta a pensioni privilegiate già elevate anziché alle pensioni sociali da pochi euro. Ma è l’ennesima conferma delle tante balle che ci hanno propinato i populisti un tanto al chilo per tutti questi anni. L’altra genialata fortemente voluta dai grillini e supinamente accettata dal Pd riguarda il taglio dei parlamentari. Io voterò contro questo provvedimento nel referendum che si terrà il 29 marzo prossimo. Ormai partiti e cittadini, circondati dalla propaganda grillina e senza difese da parte di chi dovrebbe avere maggior senso dello stato e della democrazia come il Pd, ritengono che la crisi economica e sociale del Paese sia dovuta agli stipendi dei parlamentari e all’eccessivo numero degli stessi. In sostanza meno siamo e meglio facciamo. Che è esattamente il contrario di un sistema democratico. La riforma prevede un taglio del numero dei deputati, da 630 a 400, e dei senatori che passano da 315 a 200. Da una parte ci lamentiamo della mancanza di partecipazione dei cittadini alla vita democratica e dall’altra si riducono i rappresentanti dei cittadini alla vita politica. Il grande inganno in cui sono cascati quasi tutti consiste nel far finta che il taglio dei parlamentari sia compensato da una maggiore democrazia diretta. Io non so voi, ma anche dopo il taglio dei parlamentari conto quanto il due a briscola e non ho alcuna occasione in più rispetto a prima di esercitare democrazia diretta. La realtà è che c’è sempre meno posto per il dissenso e per la libertà di critica, il nostro Paese è ormai avviato verso un processo di espulsione dei corpi “ribelli” dal suo seno, il conformismo e il”benpensantismo”, che passano attraverso la cultura del politicamente corretto stanno spegnendo la diversità in ogni sua istanza, non in quelle violente, proprio addormentando l’intero corpo sociale. Anche a questo sono serviti i grillini in politica.