PER UNA VERA RIFORMA DELLA SCUOLA NON BASTA UN MATTEO QUALSIASI

Se non è un Matteo è l’altro, entrambi hanno la fissa la per la scuola.Che andrebbe sì riformata, valorizzata, riconosciuta socialmente, finanziata adeguatamente, messa in sicurezza, e chi più ne ha più metta … ma che ne sanno i due Matteo, tutto chiacchiere e distintivo. Pertanto, giù le mani dalla scuola! Chi la tocca paga pegno.Lo sa bene il senatore semplice di Scandicci,come ha riconosciuto, in quelle rare volte in cui ha fatto autocritica, quanto sia stato castigato per la cosiddetta#buonascuola. Riforma principe del suo governo, servita solo a farne una scuola alla buona. Le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Il Matteo leghista vuole una scuola che guardi avanti.Perché ‘non è necessario che tutti facciano il liceo e arrivino alla fine di giurisprudenza, per arrivare a fare brillanti laureati disoccupati, alla soglia dei 26 anni’, ha sbraitato ieri da Taranto. Già. Non è necessario che tutti facciano il liceo. Tanto meno in politica. E infatti il responsabile nazionale della Lega, nonché presidente della commissione cultura al Senato, ovvero colui che vorrebbe varare normative e provvedimenti ad hoc per la scuola,ha conseguito solo la terza media (clicca qui) ‘C’è un patrimonioturistico da rilanciare, agricoltura, artigianato e commercio’,ha aggiunto. Bene.Cosa aspettano i suoi a darsi all’agricoltura? Per la scuola che guardi avanti non basta un Matteo qualsiasi.Chi deve rilanciare la Scuola, intesa come volano della società, deve ancora nascere. ‘Ho bisogno di voi’,ha concluso a Taranto. Noi di te, assolutamente no. Tanto meno la scuola