ANDIAMOCI PIANO CON LE PAROLE. UN BAMBINO NON SI PROSTITUISCE

ANDIAMOCI PIANO CON LE PAROLE. UN BAMBINO NON SI PROSTITUISCE

DI CLAUDIA SABASarebbe opportunoimparare a riflettere sul reale significato delle parole.Soprattutto quando si parla di bambini.Perché non sono mai, loro, i responsabili di uno stupro.Eppure è sempre la vittima che si mette in primo piano piuttosto che il colpevole di un reato.Da vittima a carnefice, il passo è così breve.Basta un titolo fuorviante e lo scenario cambia.“Bambini si prostituiscono a 10 anni”.Come si può far passare un concetto simile.Uomini stuprano bambini, semmai!È questo che va detto.Il messaggio che passa da più parti è l’esatto opposto.È da qui che parte l’educazione a una cultura paritaria.Da parole corrispondenti alla realtà per riuscire, più avanti, a passare ai fatti.Fino a quando i messaggi saranno questi, non si riuscirà mai a raggiungere un’equità tra i generi.Si tendera’ invece, a colpevolizzare le vittime, i più deboli, i bambini. A “giudicare” piuttosto che correggere.E l’esempio, che dovrebbe arrivare proprio da chi “comunica” un pensiero, un’idea, uno stile di vita, arriva distorto.Per una soluzione occorre verità e non false ideologie.