CONVEGNO SULLA PEDOFILIA: E’ UNA CHIESA PROFONDAMENTE SPACCATA
Già il titolo rende il problema, drammaticamente. Come se ci fosse un bisogno di proteggere i minori nella Chiesa (Cattolica). Purtroppo è cosi. Laddove si sono svolte indagini, oppure della Conferenza Episcopale stessa, come in Germania, oppure da parte degli Inquirenti statali, come p.e. in Pennsylvania, leggiamo numeri drammatici. Uno studio tedesco (MHG), su incarico dei vescovi, ha rilevato che -dai dati disponibili negli archivi tedeschi- dal 1946 al 2014 il numero di 3677 minori, di cui la metà con meno di 13 anni, furono vittime di violenza sessuale da parte di 1670 preti o aderenti agli ordini religiosi. In Pennsylvania, in agosto 2018, si pubblica il dato dell’indagine legale, cu furono dal 1940 ad oggi circa mille bambini vittime di circa 300 preti. Numeri enormi. O dobbiamo aggiungere il Cardinal McCarrick, alcuni giorni prima del vertice gli fu tolto dal Papa non solo la porpora cardinalizia ma fu ridotto in stato laico, oppure il Cardinale George Pell, attualmente sotto processo, uno dei 9 cardinali del gremio superiore (C9) che aiutano il Papa nel governo della Chiesa? Un “ministro mondiale” della Chiesa dunque.Quanto sia diffuso e difeso l’abuso sessuale lo si evidenzia della stesse parole del Cardinale Pell, che all’occasione delle Giornata della Gioventù nel 2002 ebbe la sfrontatezza a dichiarare che “l’aborto è molto peggio della violenza sessuale di un prete su un minore”. Ciò che è venuto fuori dall’incontro è una Chiesa profondamente spaccata. Da un lato ci sono persone come il Cardinali Ruben Salazar Gomez, Presidente della Conferenza Episcopale Latinoamericana, che accusa il “clericalismo”, un senso di impunità, una solidarietà di gruppo, che noi in Italia chiameremmo omertà, e altri come il Cardinale Reinhard Marx di Monaco, membro del C9, egli oggi sarebbe nr 3 della gerarchia cattolica, che denuncia in verbis expressis “la distruzione e sparizione di molti documenti che riguardano i casi di pedofilia”, chiede indagini, altri invece si trincerano dietro le parole non molto sagge del Papa nell’ultimo discorso all’incontro quando egli ha parlato di “campagne mediatiche” contro la Chiesa, contro una follia della ricerca della giustizia assoluta che verrebbe usato contro la Chiesa. La reazione deluse di molti presenti al meeting, vittime dei preti, ma anche di tanti vescovi deve aver indotto il Papa a moderare i suoi toni, e per bocca del suo storico portavoce Padre Federico Lombardi ha promesso, a tempo scaduto, una sua “legge papale”, Motu Proprio, che vorrebbe risolvere i problemi. Ora la attendiamo.Dico: bene che la Chiesa Cattolica lo voglia affrontare, con un enorme ritardo, bene che ci sia stato l’incontro, anche se con -finora- risultati deludenti.Perché i problemi della Chiesa Cattolica hanno in realtà dei nomi semplici, per chi osserva il Vaticano da qualche decennio.Alla base di tutto, secondo me: l’obbligo del celibato che costringe i preti, uomini dotati di desideri sessuali come Dio li ha creati, a vivere uno stato di peccato permanente, li costringe di opprime una parte della loro natura, data da Dio, se volete.La maggior parte vive male questa condizione, ne soffre. E si trovano le più svariate vie d’uscita. In più: un’organizzazione senza alcun ruolo decisionale per donne, senza alcun controllo esterno, da parte di laici, indipendenti, favorisce comportamenti omertosi, attrae -anche- persone con una personalità sessuale non risolta, disturbata.Ripeto: chi indaga sui 5100 vescovo, sui 200 cardinali? Lo dovrebbe farei l Papa. Ma ha i mezzi? Certamente no.La Chiesa Cattolica, a mio avviso, dopo 25 anni di vaticanista, dovrebbe aprirsi, alle donne, al controllo esterno, e infine rendere il celibato volontario. Il Celibato, introdotto da Gregorio VII nel 1074, di lui conosciamo le parole “chi vuol fare il prete dev’esser liberato prima dalle catene della donna”.Il Celibato non è dogma della Fede (cattolica). Tutti gli apostoli erano sposati, tre Papi erano addirittura figli di altri Papi, l’ultimo Papa Giovanni XI, figlio del Papa Sergio III, nel 931.Alla fine mi rimetto alle parole della nostra (dei vaticanisti) decana, con più di quasi 45 anni di servizio alla Santa Sede, la collega della tv messicana, Valentina Alazraki, che ha avuto la possibilità di addestrare direttamente i 190 vescovi in assemblea:“Se siete contro quanti commettono abusi o li coprono – ha esordito – , allora stiamo dalla stessa parte. Possiamo essere alleati, non nemici. Vi aiuteremo a trovare le mele marce e a vincere le resistenze per allontanarle da quelle sane. Ma se voi non vi decidete in modo radicale di stare dalla parte dei bambini, delle mamme, delle famiglie, della società civile, avete ragione ad avere paura di noi, perché noi giornalisti, che vogliamo il bene comune, saremo i vostri peggiori nemici”.
