LA NUOVA STAGIONE. POGANDO CON I CRAZY DIAMOND DI SILVIA BALLESTRA

LA NUOVA STAGIONE. POGANDO CON I CRAZY DIAMOND DI SILVIA BALLESTRA

Sto censendo le immaginariebanddei romanzi italiani – un’attività probabilmente molto futile – quelle che vorrei sentirelivealmeno una volta. Metto un attimo instand byi Despero di Gianluca Morozzi, che si sono meritati persino il nome nel titolo di un libro, per iCrazy Diamond, che appaiono in una ventina di pagine del nuovo romanzo di Silvia Ballestra (La nuova stagione, Bompiani). Primo nome del gruppo: Morìa, moltogoth, ma scartato perché fa pensare alla morìa delle vacche di Totò. Il nuovo nome viene invece da una canzone dei Pink Floyd, che sembrano estranei alle influenze musicalipost punkdel gruppo: ma chi non era stregato, una volta, dal pazzo diamante Syd Barrett? I Crazy Diamond, attivi in centro Italia nei primi Ottanta, sono Amedeo (vocal,bass),frontmanchietino conmèchecotonate, Memmo (guitar), introverso di Macerata, scaffalista in un supermarket, e Nadia (keyboards), una delle protagoniste del romanzo, e al momento incerta sul futuro. Quello che tra i tre suona meglio, si dice a un certo punto, è la batteria elettronica, ma si capisce che i Crazy se la cavano bene con un repertorio originale anche se derivativo. Il loro pezzoclouè una rivisitazione in versionepunkdi una raspa tradizionale, tutta da pogare, con Nadia alla fisarmonica Farfisa: così chiudono i concerti. Ma io preferisco i pezzi simil Clash, conditi da ululati in stile Jeffrey Lee Pierce (allorafrontmandegli americani The Gun Club), e lalove songdi ascendenzaredLullabyeforonehardto climb, dedicata da Amedeo a Nadia, con cui sta e che viene paragonata nel testo al Vallo di Adriano. Il tocco dirossoviene daRed Wedge, il famoso cuneo nel fianco della Thatcher. Il gruppo, che gira con un pulmino Volkswagen e vende dischi autoprodotti, riesce a guadagnarsi anche un’intervista con un miticomagazinedi musica,Il Mucchio Selvaggio, intervista che però mette in evidenza le tensioni interne allaband. Amedeo accusa Memmo, che si sente il vero fulcro del trio, di aver contribuito al lavoro di gruppo scrivendo solo una brutta copia diLost in the supermarketdei Clash. Lo scaffalista, irriso e incazzato, teme peraltro da sempre che Amedeo e Nadia cospirino alle sue spalle. Seguesplitdellabande trasferimento a Londra di Amedeo e Nadia. Peccato. Silvia Ballestra (Porto San Giorgio, 1969), tra l’altro autrice diCompleanno dell’Iguana(1991, con riferimento a Iggy Pop, e bagnato da un’ondata di musica – vi ricordate gli Hüsker Dü?) scrive di certo assai meglio di come suonano i Crazy Diamond, ma nella sua prosa può permettersi a volte il vezzo di una sbrigativa concretezzapost punke ha per cifra costante un ancoraggio combattivo alla realtà, che ricorda i primi Clash. Nella foto sopra, i Clash (credit Helge Øverås)