UNA SETTIMANA DI ISOLAMENTO, RIFLESSIONI PER UN’OCCASIONE
Domenica scorsa mi sono auto imposto l’isolamento, ero stato tutta la settimana a Rimini, non era ancora zona rossa, e ho preferito isolarmi onde evitare, nel caso fossi stato contagiato, di contagiare a mia volta.Poi sono venute le restrizioni governative e l’isolamento dura e durerà di conseguenza a queste, in ogni caso in questi 14 giorni ho avuto zero sintomi quindi sono tutto sommato tranquillo. La prima riflessione che mi viene è che questa situazione non deve essere considerata in nessun modo una prigionia, ma al contrario un’occasione. L’occasione per potere dire “ stop al mondo, fatemi scendere, fatemi fermare, fatemi riflettere”. Senza questa situazione non avrei potuto farlo, io come tanti di voi, perché il logorio, i ritmi della vita moderna, del business, hanno le loro regole e noi, purtroppo, spesso e volentieri, a queste, sacrifichiamo tutto e tutti. L’occasione ad esempio per parlare di più con i propri figli, chi li ha ancora in casa, cosa questa che spesso, anche per i ritmi e le abitudine diverse, viene clamorosamente trascurata. L’occasione per stare vicino alla propria moglie e apprezzare, se casalinga, quante ne fa tutti i giorni, un moto perpetuo, pensando a tutto e a tutti, con ritmi infernali e instancabili, pure questo lavoro viene spesso trascurato o dato per scontato, ma stare a casa e vedere con i propri occhi è tutta un’altra cosa. L’occasione per leggere di più, noi italiani non eccelliamo per la lettura, leggere, informarsi, acculturarsi, o perlomeno, erudirsi, in particolare leggere la nostra storia, perché senza memoria non esiste lucidità di giudizio. L’occasione per sapere come i nostri padri e i nostri nonni, e le generazioni precedenti, vivevano, come hanno lottato per la libertà, per i diritti, come le donne si sono emancipate, come a loro è stato giustamente riconosciuto il diritto di lavorare, di votare, e come ora sono diventate un vero motore trainante per la nostra vita. L’occasione per i nonni di stare con i loro nipoti e viceversa, di potere goderserli. Di fare il pranzo della domenica in famiglia, ormai poco in uso, di guardare la televisione assieme, di commentare insieme un film o una serie, o di rispondere assieme a dei quiz, tutte cose semplici che però si era persa l’abitudine. L’occasione per le mamme di divertirsi a cucinare, a copiare ricette, a inventarsi dolci e per le figli piccole di imparare guardando, imparare a fare la spoglia, cosa tradizionale in Romagna, ma che nelle giovani di adesso spesso veniva trascurata. L’occasione anche per i nostri figli di parlare con noi, di chiedere, di confrontarsi, evitando di chiudersi nelle loro camere con tutte le tecnologie immaginabili. Ecco soprattutto i giovani, gli adolescenti, sarebbe il caso che prendessero l’occasione al volo, meno play-station, meno iPad o Smart Phone e più dialogo, più letture, o anche guardare i racconti, i documentari, la storia, la nostra storia, questo aiuterebbe molto la formazione, la crescita e la maturazione. Ecco perché questa situazione che ci costringe a rimanere a casa, non è tempo perso, tutt’altro, e tutto tempo guadagnato, rubato al tram-tram quotidiano, ai ritmi che prima avevamo imposto alla nostra vita, al nostro modo di vivere, caotico, leggero, superficiale, vivere questa situazione può davvero aiutare a cambiare: il dopo verrà, speriamo presto, e non sarà tutto come prima, questa cosa ci ha, ci sta cambiando, facciamo in modo che il cambiamento rimanga tale e che da questa esperienza sappiamo cogliere tutte quelle occasioni positive che ho sopra citato.
