COL CORONAVIRUS IL RE È NUDO
È davvero strano quello che sta succedendo, potrebbe apparire come una follia schizofrenica, ma in realtà sembra che questa pandemia stia rapidamente facendo emergere la vera anima di tutti noi, sia essa positiva che negativa, manifestandosi in tutta la sua reale espressione. Si chiudono i negozi, le strade, i parchi e persino portare fuori il cane viene limitato a 100 metri dalla propria abitazione, ma non si requisiscono gli ospedali privati, ormai preponderanti rispetto al SSN e non si chiudono le grandi produzioni non indispensabili, a che serve produrre motori od asciugacapelli in grande quantità durante una pandemia? Viene imposta la riduzione dell’uso delle auto private e diminuita la frequenza dei mezzi pubblici, costringendoci però ad andare a lavorare sui pochi treni, metropolitane e bus rimasti, affollati come mai prima, anche se sembrava già impossibile viaggiare più stretti ed a contatto. I sempre bistrattati dipendenti del SSN, considerati fino a ieri fannulloni e strapagati, diventano eroi solo perché continuano a fare il lavoro che hanno sempre fatto, ma oggi ci si accorge che facendolo possono anche rischiare la vita, 17 di loro sono già nelle bare. Mentre USB, il maggiore tra i sindacati autonomi, grida inascoltato fin dall’inizio dei contagi che è necessario chiudere tutte le fabbriche per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, CGIL, CISL e UIL ha pensato di siglare protocolli sanitari per permettere ai datori di lavoro di continuare a produrre motori ed elettrodomestici, poco utili a combattere il virus, per poi ricredersi e pur senza disconoscere quanto scritto chiedere localmente la chiusura totale delle fabbriche. Addirittura Unipol, l’assicurazione cresciuta in seno alle cooperative sociali della CGIL, mentre negli ospedali si muore lancia una vantaggiosa assicurazione riservata ai datori di lavoro chiamata#AndràTuttoBeneche, come loro stessi scrivono, prevede una serie di servizi nell’ambito di un programma di assistenza sanitaria in caso di ricovero per positività al COVID-19 e per le eventuali conseguenze (se si sopravvive), come dire non ti preoccupare della malattia, pagheremo tutto noi, polizza tanto efficace che persino gli enti dello Stato, come ENAC, l’Ente per l’Aviazione Civile, se ne dotano, sovvenzionando così con soldi dello Stato una compagnia privata che si sostituisca allo Stato in caso di malattia obbligando senza rischio economico in caso di infezione i propri dipendenti ad andare a lavorare anche se a rischio della loro salute e vita. Dov’è finita la nostra Costituzione? Dov’è finito quello Stato fondato nel 1945 che vedeva i cittadini come propri figli da tutelare e non solo come carne da macello da svendere alla finanza dei mercati? Dove sono finiti gli italiani? Gabbati dal falso miraggio di un benessere fittizio e senza futuro, un gigante che sembrava invincibile e che invece un invisibile microorganismo abbatte senza pietà e senza preavviso. Una pandemia non è certo un castigo di Dio, ma può essere vista come un fenomeno regolatore della natura che si ribella al nostro egoismo ed alla nostra miopia che ci ha portato troppo lontano dalla nostra natura umana e non solo verso il clima, sotto questo punto di vista solo oggi possiamo renderci conto che il re è nudo, è stato spogliato da un virus. Non sappiamo se e quando ne usciremo davvero, speriamo almeno ci servirà da lezione per il futuro, oggi, però, chiudiamo tutto immediatamente per salvare qualche vita in più.
