NOI E IL VIRUS, LAURA RACCONTA: ‘IO SONO FUORI, IL MIO COMPAGNO E’ ANCORA IN TERAPIA INTENSIVA’

NOI E IL VIRUS, LAURA RACCONTA: ‘IO SONO FUORI, IL MIO COMPAGNO E’ ANCORA IN TERAPIA INTENSIVA’

Grazie a Sara, la mia vicina dei giorni felici sotto l’ombrellone, Laura ha saputo della mia iniziativa e mi ha chiamato. La storia della sua coppia è una di quelle che devono essere raccontate.  Entrambi atletici, appassionati ballerini di tango argentino, certo non rientrano nel ‘profilo’ . Ma il virus non guarda in faccia a nessuno I primi sintomi arrivano lunedì 24 febbraio, tre giorni dopo la notizia del contagiato numero uno di Codogno. Il sospetto lontano che quel male alle ossa possa essere il terribile virus  si insinua ma viene velocemente allontatato. “Non toccherà mica a me”. Il numero d’ascolto del resto la tranquillizza: lei di cinesi non ne ha incontrati. Anche il suo uomo accusa malesseri. Passano la settimana a letto ma non si guarisce, anzi il mal di testa si fa feroce. Laura ha vinto il virus. Ma il sorriso resta triste. Solo lunedì due marzo, dopo altri consulti medici, prende la decisione di chiamare l’ambulanza per lui e di raggiungere il pronto soccorso poco dop,o dicendo che abitano insieme e che potrebbe positiva al virus. 24 ore e entrambi sono ricoverati, lui in medicina d’urgenza, lei alle malattie infettive. La cura da cavallo cui Laura viene sottoposta è pesantissima ma funziona e dopo sette giorni torna a casa. Lui dopo qualche giorno di whatsapp sparisce in terapia intensiva dove è tuttora ricoverato in coma farmacologico. Dal 10 marzo Laura è di nuovo a casa; sola, senza il suo lui. La polizia di tanto in tanto la chiama per verificare che sia in casa e la avverte che se esce ci sono tre mesi di carcere. “Mi ha salvato la fede” mi dice Laura in conclusione “Mi ha dato tanta forza”