LEZIONE DI #STORYTELLING EFFICACE PER ASPIRANTI NARRATORI

LEZIONE DI #STORYTELLING EFFICACE PER ASPIRANTI NARRATORI

Ciao quattro gatti che mi seguite, anzi miao.Come ben sapete non mi piace raccontare i cazzi miei su facebook, sarebbe troppo triste per me e soprattutto per voi che magari vi appassionereste, mettereste “mi piace”, cuore, faccia che ride con le lacrime, faccia che lacrima (ma sembra che stia sudando), faccia oh, faccia arrabbiata e poi dopo non ve ne fregherebbe più niente come è giusto che sia, perché ognuno è solo sul cuor della terra, trafitto da un raggio di sole e quando c’ho il mal di stomaco con chi potrei condividerlo? Ce l’ho io mica te o no? Ce l’ho io mica te o no? Eeeeeh.Va bè, comunque oggi ho deciso di raccontarvi i cazzi miei, di fare un po’ di #storytellingefficace e vi ho voluto parlare di una giornata di lavoro a Milano. Vediamo come è andata e spero che questo post possa esservi utile per le vostre future narrazioni (efficaci), perché anche se ognuno di noi non conta nulla, se ogni giorno postate su facebook i cazzi vostri, beh… quello serve. Lo dice anche HARRY SALLY nel suo libro “L’importanza di raccontare sé stessi sui social a chi non ti conosce proprio”. Sottotitolo: attento ai ladri però. ore 10:12LA FOTO EROICA AL LAVOROPer una buona narrazione di sé, le foto fanno la loro porca figura. Ed è così che ho deciso di postare un selfie che mi ritrae con microfono e telecamera. Importantissima la didascalia: Saluti da Milano, città orrenda, sempre…Quando si fa del#geostorytellingefficaceè importantissimo scatenare negli altri curiosità, questo stimola domande tipo “Nuuuu… dove sei che ti raggiungo?”, ma anche “Potevi dirmelo che prendevamo un caffè”. E poi ci sono i commenti alla foto, con gli#scopinculistisempre pronti a segnalare la minima imperfezione e poi ci sono gli amanti di Milano, gli odiatori di MIlano, i fan dei miei post. In poche parole, si parla di niente e si raccolgono tanti “mi piace”, cuore, faccia che ride con le lacrime, faccia che lacrima (ma sembra che stia sudando), faccia oh, faccia arrabbiata che non servono a niente, ma fa sempre piacere riceverli. 10:58IL DIBATTITO PARTECIPATIVOSe volete coinvolgere i vostri followers dovete scrivere una cazzata e se scrivete una cazzata partecipativa, il successo di “mi piace”, cuore, faccia che ride con le lacrime, faccia che lacrima (ma sembra che stia sudando), faccia oh, faccia arrabbiata è assicurato, per non dire il numero di commenti. Vi assicuro che lieviterà. Oggi ho scritto: È il vostro momento: dite una verità scomoda#dibattito Fondamentale l’hashtag #dibattito, che crea empatia e stimola la partecipazione. Successo garantito, 126 commenti che non servono a niente, ma fa sempre piacere vedere tanta partecipazione. Tipo le primarie del PD, premere un tasto sulla piattaforma Rousseau o fare il saluto romano a un comizio di Berlusconi in qualche paese dormitorio lumbard che finisce per “ate”. 13:27RACCONTARE DI SE’Quando fate dello #storytellingefficace dovete mettervi a nudo, poche pippe. E allora cosa c’è di meglio che approfittarne di parlare di sé, dei propri segreti e raccontarli a una platea di sconosciuti? Fondamentale parlare di qualcosa in cui l’altro vi si riconosca. Siete pronti per carpire questo segreto? Volete sapere cosa ho postato? Ve lo dico: Ho appena fatto la pipì #storytellingefficace Bello eh?Vi siete riconosciuti?Immagino di sì, tutti e tutte fanno la pipì (mai fare post sessisti che, oltre al rischio di essere bannati, possono creare malintesi.Bene, adesso vi dico un’altra cosa. Quando parlate di voi, delle vostre cose intime, dovete aspettarvi critiche. Critiche che possono farvi stare male e innervosire. Ad esempio oggi a me hanno scritto: Quindi ti e’ passata la cistite !!! EvvaiiiiiiiCome va con la prostata?L’importante è che sia una, lunghissima, e non ogni 10 minuti. Niente Prostamol per un po’Sei prostatico?A una certa età succede spesso. Ed è così che i leoni da tastiera si scatenano su un povero cinquantenne additandolo come uno che ha la prostata infiammata. Per fortuna non ho questo problema, ma immaginate che io avessi realmente dei problemi di prostata. Vi rendete conto che mi avreste fatto soffrire? Che mi avreste bullizzato? Ogni volta che commentate, pensateci. Attenti a non ferire il prossimo. Stronzi! ore 14:01LA FOTO DEL CIBOSe volete narrarvi, se volete fare dello #storytellingefficace, se addirittura ambite a diventare degli influencer non necessariamente del settore food è importantissimo postare foto di cibo. Anche qui bisogna stare attenti. Il cibo è argomento delicatissimo, da maneggiare con cautela. Come per ogni foto che si posta, anche qui gli #scopinculisti sono pronti a criticare qualsiasi imperfezione. Trattandosi di cibo, emergono tute le paranoie e il male di vivere dei commentatori: A vista 1400 calorie per oggi sei a posto Benvenuto nella city (qualcuno si è ricordato che sono a Milano per lavoro) È roba avanzata dagli altri clienti? Pochi commenti positivi, tanti “mi piace”, cuore, faccia che ride con le lacrime, faccia che lacrima (ma sembra che stia sudando), faccia oh, faccia arrabbiata. Se avessi postato la stessa foto su Instagram avrei ottenuto tanti cuori e nessuno avrebbe rotto le balle ed è da questa riflessione, da questa esperienza (efficace) che la mia mente partorisce un nuovo hashtag da allegare a foto di qualsiasi tipo:#daimórompeteilcazzo Quindi, se volete e siete efficaci, postate una foto, mettete una descrizione e un hashtag provocatorio. 14:13 – IL SONDAGGIOLa foto food “Milano da mangiare #daimórompeteilcazzo” e i commenti ricevuti, genera in me una riflessione: ma ai miei follower piace andare in giro per lavoro e mangiare a buffet o a ristoranti? E’ una domanda importante che non ci si pone e se ogni tanto ci vengono in mente delle domande, il sondaggio è lo strumento più efficace per ottenere delle risposte secche. Ma a voi piace andare in giro per lavoro e mangiare a buffet o al ristorante?#daimòrompeteilcazzo E a sorpresa si scopre che il 43% dice che gli piace e il 57% dice no. Seguono tanti commenti con inutili spiegazioni del perché uno ha votato SI, perché uno ha votato NO, non rara la critica “La domanda non è ben posta”, motivazioni dettagliate sul perché non si abbia risposto al sondaggio. Consiglio da influencer: quando non avete un cazzo da dire, fate un sondaggio. Così, per spregio. 14:20 – FINALE APERTOLa giornata lavorativa a Milano è finita. Di base non è successo niente di che, ma per un bravo comunicatore è fondamentale raccontare e raccontarsi, quindi perché non postare una bella foto di saluto con didascalia efficace E si sta in silenzio gustandosi il post finale Una bella foto della stazione. La giornata eroica (ma de che) si conclude, tu hai raccontato i cazzi tuoi, i followers si sono fatti i cazzi tuoi, ridendo e scherzando ci si è divertiti tutti quanti e non rimarrà assolutamente nulla. Per essere ancor più efficace avrei dovuto postare una foto di me in treno con la faccia stanca ma soddisfatta di tanto niente, oppure avrei potuto raccontarvi un po’ di cazzi (anche con foto o video) dei miei compagni di treno, ma non l’ho fatto, anche perché non ero a Milano, ma a Bologna. Ridendo e scherzando sono già le cinque del pomeriggio, i tempi sono maturi per salutarvi. Spero che questo tutorial possa esservi utile. Buona narrazione, ma mi raccomando… efficace.