CINA E ETIOPIA FERMANO I BOEING 737 DOPO IL DISASTRO ADDIS ABEBA

Il giorno dopo lo schianto del Boeing 737 Max dove 157 persone hanno perso la vita tra i rottami è stata recuperata anche la scatola nera che sembrerebbe però essere danneggiata. Sarà dall’analisi della stessa che si potranno avere risposte su quanto accaduto dopo appena sei minuti dal decollo. L’aereo infatti si era alzato in volo con una velocità verticale “instabile”, come rilevato dai radar di terra. Lo stesso capitano aveva richiesto di tornare indietro perché qualcosa su quell’aereo non andava. La torre di controllo aveva immediatamente accordato il rientro ma senza successo. Proprio alla luce di quanto accaduto ieri, la Compagnia aerea Ethiopian Airlines ha deciso di non far decollare i Boeing 737 Max. La decisione è stata comunicata attraverso l’account Twitter ufficiale di Ethiopian Airlines, che spiega inoltre come si stia indagando sui Boeing 737 Max in suo possesso. La decisione di tenere i Boeing a terra viene messa in atto anche da altri paesi: Etiopia, Cina e Indonesia infatti stanno seguendo questa direttiva. La Civil Aviation Administration of China ha imposto alle compagnie in possesso di Boeing 737Max di tenerli a terra per capire bene se gli stessi possano avere o meno problemi strutturali. In Italia sono in circolazione circa 6 Boeing dello stesso modello caduto in Etiopia. Quello accaduto ieri è il secondo incidente per il Boeing 737 Max a soli cinque mesi di distanza da quello della Lion Air avvenuto in Indonesia, in cui a perdere la vita sono state 189 persone. Lo scorso gennaio, secondo i dati ufficiali forniti dal costruttore, di 737 ne sono stati ordinati 15.232 e consegnati 10.478 in tutto il mondo dal 1968. In particolare la versione Max ha ricevuto 5.011 ordini di cui 350 sono state le consegne. Si tratta di un aereo molto moderno che nel corso degli anni ha quasi raddoppiato le dimensioni. Si è passati infatti da una lunghezza iniziale di 28 metri agli attuali 44. L’allungamento della fusoliera ha permesso di passare dai 115 passeggeri ai 230 che si possono ospitare a bordo. Si sono dovuti aggiungere motori più potenti in grado di reggere il peso dell’aereo che con le modifiche è aumentato. In Europa gli aerei continuano a volare, intanto che questa misura precauzionale viene messa in atto da altre Nazioni. Non da ultimo qualche osservazione che sta iniziando a circolare vedrebbe i controlli eseguiti in modo più superficiale forse perché basati su un mezzo aereo già noto ma che nel corso del tempo è stato adattato ad esigenze differenti, quali appunto quelle della fusoliera e dei motori che si sono dovuti potenziare. Comunque è presto per avanzare ipotesi e conclusioni che andranno verificate. Si attiva l’agenzia europea sicurezza aerea (Easa) con un monitoraggio, «ma è presto per decidere» dichiara un portavoce. L’Easa è in contatto con l’autorità americana Federal Aviation Administration (Faa) e con le autorità etiopi. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in relazione alla morte degli otto italiani nel disastro aereo del Boeing 737 della Ethiopian Airline. La Farnesina oggi ha esposto bandiere a mezz’asta per le vittime del disastro aereo.