OPERAZIONE ANTI ‘ NDRANGHETA IN VENETO: 33 ARRESTI IN TUTTA ITALIA

OPERAZIONE ANTI ‘ NDRANGHETA IN VENETO: 33 ARRESTI IN TUTTA ITALIA

La Procura distrettuale antimafia di Venezia ha coordinato insieme ai carabinieri di Padova e alla guardia di Finanza di Venezia un’ operazione contro la ‘ndrangheta in Veneto. Una cinquantina di perquisizioni condotte tra Treviso, Vicenza, Padova, Rovigo, Belluno, Reggio Emilia, Parma, Milano e Crotone, hanno portato all’arresto di 33 persone. Le indagini si sono avviate nel 2015 e riguardano le infiltrazioni nel tessuto economico portate avanti in questi anni dalla criminalità legata al clan dei cutresi. Eseguiti anche numerosi sequestri per un valore di dieci milioni di euro. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata al riciclaggio, usura, sequestro di persona, estorsione e emissione di fatture inesistenti. Questa la dichiarazione del presidente della Regione Veneto Luca Zaia: “È chiaro che siamo di fronte a una nuova importante operazione contro la criminalità organizzata nel Veneto.” E prosegue: “La giornata comincia bene. Che si tratti di criminalità organizzata o no , questi figuri devono capire che il Veneto è terra di onestà e di legalità, che non sopporta i delinquenti e che è supportata da Inquirenti e forze dell’ordine tenaci, preparati, duri quanto serve. Pane duro da masticare per il crimine, che lo sarà ogni giorno di più. Vale a dire tolleranza zero”. Zaia appare quindi soddisfatto, ed intanto si attendono gli sviluppi di cui mancano ancora particolari. Si tratta di una delle più grosse operazioni di sempre in tutto il Nordest, tra le poche indiscrezioni le indiscrezioni che trapelano,  c’è quella in cui  il blitz in Veneto sarebbe  scattato quasi in contemporanea con quello di Palermo. ll clan di riferimento è la ‘ndrina Grande Aracri con a capo Nicolino Grande Aracri. I componenti della cosca avvicinavano gli imprenditori insinuandosi all’interno delle aziende attraverso prestiti e taglieggio, fino al punto di impossessarsene controllandole dall’interno, mettendo in atto anche operazioni di riciclaggio. In qualche caso il tutto avveniva con la connivenza di imprenditori veneti. L’obiettivo della criminalità organizzata era riciclare denaro e acquisire capacità di ricchezza. Alcune attività sono state aggredite “fisicamente”: dopo un primo approccio, come soci, amministratori o dipendenti, i componenti dei clan passavano ai prestiti usurai agli imprenditori, specie quando gli imprenditori tentavano di uscire dalle pressioni mafiose.