INDIGNAZIONI SELETTIVE

La notizia sta su tutti i giornali. C’è stato un attacco aereo in cui sono morte 51 persone tra cui 40 bambini con forte sospetto che siano state usate armi chimiche. E’ l’ennesimo episodio di una guerra civile scatenata da un tiranno nei confronti del suo popolo con l’appoggio russo e iraniano; e in un conflitto che ha ridotto un paese allo stremo: milioni di sfollati, decine di migliaia di morti, la maggioranza dei cittadini bisognosa, in un modo o nell’altro, di assistenza internazionale. Di qui la richiesta pressante di un nuovo e più forte impegno internazionale per…Ma fermiamoci qui. Perché la notizia c’è ed è ampiamente confermata; ma non ha avuto nessuna eco particolare al di là della semplice registrazione di un fatto di cronaca. Perché non c’è stato alcun ricorso ad armi chimiche; bastando e avanzando alla bisogna bombe normali, ancorché intelligenti. Perché il paese in questione non è la Siria ma lo Yemen, oggetto di una guerra scatenata dall’amica Arabia Saudita e dall’amico Egitto con il concorso attivo del grande alleato americana ( per inciso la bomba intelligente era parte delle sue forniture belliche). Perché quello che accade in Yemen è opportunamente reso invisibile: vero che il 70% della popolazione necessita di assistenza urgente, vero che ci sono decine e decine di migliaia di morti e due milioni di sfollati ma niente di tutto questo arriva davanti ai nostri occhi e davanti alle nostre coste. E, infine, perché non c’è la minima intenzione di porre fine al conflitto, fosse pure attraverso l’embargo sulle forniture di armi ( proposta non presa in considerazione nemmeno dal parlamento italiano; giusto aspirare alla pace ma non a danno delle industrie belliche italiane e dei loro azionisti). La chiudiamo qui e senza commenti; perché la cosa si commenta da sola.