VERDETTO EUROPEO. COSA SIGNIFICA DIRE SI’ O NO ALL’ERGASTOLO OSTATIVO

Quante volte davanti a crimini efferati ci siamo augurati che l’autore (se accertato) venisse sbattuto in cella e la chiave buttata.Perché quella sì che sarebbe stata giustizia. L’ultima proprio ieri. Dinanzi all’ennesima vittima di una mattanza senza fine, la donna uccisa nel bergamasco. Ma chi ragiona in tal senso, ragiona con la pancia, dicono i giuristi.La pena detentiva non viene comminata per punire quanto per redimere, rieducare, indurre al pentimento. ‘Rieducare con umanità’, ama ripetere il Capo dello Stato, secondo i principi della nostra Carta. Già,ma quante volte poi succede per davvero?Sempre più spesso, accade piuttosto il contrario. E che i condannati, per vari cavilli legali, non scontino neanche metà della pena comminata. Ma questa è un’altra storia. La notizia odierna il verdetto, atteso per oggi, della Corte europea dei diritti dell’uomo sull’ergastolo ostativo. Se il Cedu dovesse respingere il ricorso dell’Italia contro la sentenza del 13 giugno scorso con cui i giudici di Strasburgo hanno dato ragione a Marcello Viola, boss di una ‘ndrina calabrese (condannato a 4 ergastoli per omicidi plurimi, occultamento di cadavere, sequestro di persona e detenzione di armi),ben 957 criminali potrebbero tornare in libertà. E la lotta alla mafia e al terrorismo verrebbe depotenziata. ‘Bocciando l’ergastolo ostativo si delegittima il 42-bis che è un regime carcerario che impedisce al detenuto di continuare a relazionarsi con l’organizzazione di cui era parte. Sarebbe un colpo anche alla memoria di Falcone e Borsellino’,commenta Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia. 957 tra mafiosi, ex brigatisti, criminali condannati per traffico di droga, per prostituzione minorile, pedo-pornografia, potrebbero essere rimessi in libertà. E tornare ai loro affari, coi saluti della Ue. Per la qualequesto tipo di detenzione sarebbe contrario all’Art 3 della Convenzione europea per i diritti umaniche vieta la tortura, i trattamenti e le punizioni umane degradanti. E quindi anche l’ergastolo a vita, ovvero ostativo come viene chiamato, sarebbe da rimuovere. Da cancellare con un colpo di spugna. Che, a differenza dell’ergastolo ‘normale’ non dà diritto ad accedere ai benefici penitenziari previsti dalla legge, tipo i permessi premio, la semilibertà e la liberazione condizionale. A meno che il detenuto non collabori con la giustizia per l’arresto di altre persone dimostrando, in tal caso di aver tagliato qualsiasi legame con l’ambiente criminale di cui faceva parte. La sentenza Viola se dovesse essere riconfermata provocherebbe la fine della collaborazioni e avrebbe, come detto, gravi conseguenze sulle politiche antimafia e antiterrorismo italiane