BUONGIORNO UN CORNO!, MERCOLEDI’ 8, LO SMARTPHONE DI TRUMP …

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Ritorno al futuro delle truppe Usa. Ai paracadutisti statunitensi, a causa dell’aggravarsi della crisi provocata con l’omicidio del generale iraniano Soleimani, sono stati vietati telefoni e laptop per motivi di sicurezza. I dispositivi elettronici potrebbero infatti rivelare la loro posizione. Non solo. I comandi americani temono possibili attacchi informatici da parte di hacker stranieri. La decisione è stata presa per garantire la segretezza operativa ai 3.500 uomini della Prima brigata partiti per il Kuwait. La decisione ha contribuito a rendere molto alto il morale dei militari, anche se il colonnello Mike Burns, portavoce della divisione, ha definito “inusuale” la decisione. Ma dalla Casa Bianca e dal Pentagono assicurano che le comunicazioni dei soldati con casa non saranno interrotte. E’ stato infatti deciso di adottare per far comunicare i paracadutisti con famiglie e fidanzate lo sputtanatissimo iPhone privato di Donald Trump, quello che neanche i servizi segreti Usa sono riusciti a sequestrargli quando si chiude in bagno per inviare su Twitter i suoi messaggi d’incitamento alla pace universale. Un numero che ormai si trova anche sulle pagine bianche della Corea del Nord ed è quindi ormai inutile da intercettare per tutte le intelligence mondiali. Sanremo tiene banco come ogni anno con i suoi scandali veri o presunti, eccovi quindi una notizia buona e una cattiva: Rula Jebreal terrà un monologo sulla violenza contro le donne a Sanremo, Rita Pavone tornerà a cantare un suo brano sul palco della prestigiosa manifestazione. Quale delle due sia la notizia buona naturalmente decidetelo voi, in base a parametri estremamente soggettivi. La Jebreal, che non gradisce molto essere contraddetta dai suoi interlocutori, a cui rivolge direttamente le risposte, venne intervistata da Matteo Renzi quando era segretario del Pd alla kermesse della Leopolda nell’ottobre 2018 e non escluse di entrare in politica. “Sento il dovere morale di dare qualcosa indietro a questo Paese che mi ha dato tanto” disse in quell’occasione, ma noi ci saremmo accontentati anche di un mazzo di fiori. Rita Pavone invece fa battute sulla fisionomia di Greta Thunberg ed è l’idolo di Matteo Salvini, però sostiene che venne danneggiata in passato dall’ammirazione che provava per lei Togliatti, evidentemente uno dei segreti meglio custoditi dall’ex struttura clandestina del Pci, “La sua simpatia mi creò problemi per un viaggio negli Usa – dichiarò nel 2016 – Mi chiamarono all’ambasciata per il visto e mi chiesero se per caso fossi comunista. Dovettero intervenire i miei genitori, che votavano Dc, per chiarire tutto”. Con queste premesse delle due protagoniste, la globalista e la sovranista, difficile immaginare un Sanremo meno bipartisan. Resta naturalmente il sospetto che tra le ragioni del fallimento del comunismo nel mondo, i gusti musicali di Togliatti non abbiano avuto un ruolo di secondo piano. Reso noto dalla sala stampa vaticana il calendario delle celebrazioni liturgiche presiedute da papa Francesco, che sabato 25 gennaio nella Basilica romana di San Paolo fuori le Mura alle 17.30, celebrerà i Secondi Vespri nella 53esima settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. E’ previsto un ingente schieramento della sicurezza vaticana per impedire il contatto fisico con il papa. In ogni caso, se i bodyguard svizzeri dovessero fallire, si consiglia ai fedeli maschi di recarsi all’appuntamento indossando corpetto protettivo e conchiglia e alle fedeli paradenti e paratibie. Il Campidoglio dovrebbe finalmente aver risolto per la linea A della metropolitana il problema della scala mobile alla fermata Barberini, chiusa ormai da 290 giorni. Ieri purtroppo per l’ennesima volta le scale non hanno superato il collaudo previsto e quindi slittano ulteriormente i tempi per la riapertura della fermata nel centro di Roma. Le proteste dei cittadini e dei commercianti, che hanno perso in questi mesi affari per centinaia di migliaia di euro a causa della chiusura dello struttura che permette a migliaia di turisti di visitare e spendere in quella che fu la zona della Dolce Vita, hanno finalmente convinto l’amministrazione a cambiare registro. La giunta pentastellata dopo intense riunioni e consultazioni con i maggiori esperti mondiali del settore ha adottato una soluzione rivoluzionaria: le scale verranno scolpite in marmo pregiato e intarsi d’oro zecchino da un superteam composto da Arnaldo Pomodoro, Jacopo Cardillo detto Jago, Marcello Morandini e Cecco Bonanotte, i quattro più importanti scultori viventi. La giunta pentastellata ha già pronta la risposta all’obiezione strumentale che con tutta probabilità verrà posta dall’opposizione di centrosinistra e cioè che le scale di marmo sono statiche e non trasportano i viaggiatori: sì, è vero, ma almeno così saranno giustificati i tempi per la realizzazione dell’opera e i costi stratosferici dell’impianto. La notte dell’8 gennaio 1993 moriva a 48 anni il giornalista Beppe Alfano, colpito da tre proiettili mafiosi calibro 22 mentre era fermo alla guida della sua macchina a Barcellona Pozzo di Gotto. Non si era mai iscritto all’Ordine dei Giornalisti perché contrario alla sua esistenza. Conduceva inchieste sugli intrecci tra mafia, massoneria e politica nel messinese. Quattro processi non sono ancora riusciti a individuare con esattezza i mandanti a causa dei depistaggi subiti dalle indagini. Aveva detto ai familiari poche settimane prima della morte che ormai i suoi giorni erano contati. Il suo esempio va ricordato in un Paese in cui il mestiere di giornalista è sempre più ridotto al ruolo di passacarte di verbali delle procure e di comunicati istituzionali.