UNA SOCIETÀ INSODDISFATTA AL TEMPO DI MATTEO
La scomparsa della grande filosofa ungherese Agnes Heller ci porta a riconsiderare il messaggio che ci ha consegnato nel suo lungo insegnamento che è partito dalla condanna dei grandi totalitarismi, fino alle utopie che ancora oggi ci portano ad aspirare ad un mondo miglioreEd ecco che di fronte ai bisogni insoddisfatti, alle ricette facili, ai capri espiatori, alle paure fomentate dai totalitarismi, dai grandi capi, ecco le soluzioni.Ecco la risposta che ci offrono: quella di rinchiudersi, sigillarsi in se stessi.Ecco che arriva un Matteo qualsiasi che si offre come risolutore e che distrugge il briciolo di umanità che hanno lasciato i guru precedenti Ecco alimentare di continuo il bisogno di qualche cosa di sempre nuovo che una volta raggiunto non soddisfa.Ecco scatenarsi la rabbia verso altri, magari quelli che sognano, ambiscono a raggiungerti nella filaEcco l’odio devastante E mentre sembra che tutto debba crollare, franare, ridursi al niente succede che qualche cosa che qualcuno ci svegli dal torporeEcco irrompere la bontà che sconquassa i pianiUna bontà devastanteEccola personificarsi non i santi o eroi, ma in persone, figure semplici, non costruiteEcco il passeggero del treno che si schiera con il migrante, ecco il cittadino che si mostra a fianco del rom. Ecco chi rinuncia a quel poco di suo per cederlo alla famiglia nel bisogno. Ecco perfino una sola parola che rimane nel cuore a fare da argine alla barbarie Ecco così che lo sguardo che si volge verso la bellezza E come ha scritto Agnes Heller nel suo,I miei occhi hanno visto:“Per me il bello è il buono”.Sta a noi trovarlo, stanarlo, farlo nostro per poi disperderlo Accresciuto, verso il mondo, verrebbe da dire, da sognare. O meglio verso un mondo da contemplare, piuttosto verso un mondo dove veniamo costretti a bramare le cose.
