CLIMA, COP25 MADRID: SI TRATTA A OLTRANZA PER EVITARE IL FLOP
Non ci sta la cilena Carolina Schmidt al fatto che il vertice madrileno sul climada lei presieduto finisca con un nulla di fatto o peggio ancorasia destinato al totale fallimento. Due settimane di discussioni, proposte e possibili soluzioni andate in fumo.Un accordo ancora lontano da raggiungere,nonostante le pressioni degli attivisti. ‘E’ passato un anno da quando abbiamo dato il via alle proteste,ha detto Greta Thunberg,ma da chi deve decidere nessuna risposta nessun fatto concreto nessun intervento mirato: cosa aspettate? Che vanno daitagli alle emissioni del CO2ai finanziamenti ai Paesi più vulnerabili dal punto di vista climatico sino all’impegno sociale per la salvaguardia del pianeta. Proprio i tagli alle emissioni del CO2 hanno rischiato di far saltare il tavolo della trattativa.Su questo punto manca una visione comune.Ovvero la volontà di calcolare con precisione il quantitativo di emissioni di ogni nazione, in modo da evitare una rendicontazione autonoma e disorganizzata. L’ostruzionismo viene soprattutto dai paesi più inquinatori, a cominciare proprio dagli Usa. Ma anche da Cina, Giappone, Brasile India e Australia. Nella speranza di approvare comunque un accordoche vada oltre una semplice quanto banale dichiarazione di intenti. ‘Nessuna sospensione del vertice, puntiamo a un accordo nella notte. Siamo tutti consapevoli della spinta della società civile e degli scienziati.L’ambizione è trovare un accordo’, dichiara la presidente Schmidt. Un accordo raffazzonato sottoscritto all’ultimo minuto è quanto di peggio ci si potesse aspettare da questa Conferenza. Che se pur dovesse vedere la luce nulla toglierebbe al flop ormai sotto gli occhi di tutti. I 196 Paesi più l’Ue della Cop 25, per dirla alla Greta,emettono chiacchiere e fatti zero.Alla faccia degli ultimatum della scienza che impongono un passo radicale e urgente di cambio per salvare il Pianeta inesorabilmente compromesso
