1996. PER ARISTIDE GUNNELLA, UN’OCCASIONE PERSA PER CAMBIARE L’ITALIA
 
        1996, 24 anni fa. Per Aristide Gunnella, vicesegretario del Partito Repubblicano italiano, ininterrottamente deputato dal 1968 al 1992, è quello il momento in cui l’Italia avrebbe potuto compiere una svolta politica e sociale, cambiando innanzitutto la costituzione nata sulle macerie del fascismo. Gunnella ne è convinto e lo scrive in un libro agile, di facile ed interessante lettura, intitolatoUna svolta politica, un sogno impossibile, logica continuazione dell’altro libro scritto dal deputato siciliano poco più di un anno fa,Il doppio volto della Prima Repubblicain cui Gunnella spiega i tanti motivi che hanno sancito ilcrollo dei partitiche avevano guidato l’Italia dal secondo dopoguerra al 1993, e la conseguente l’eclissi della loro classe dirigente. Con la prefazione del giornalista parlamentare di Rai 2 Luciano Ghelfi, nel suo libro Gunnella, Ministro per il mezzogiorno ai tempi del Governo Goria, racconta attraverso una serie di articoli dell’epoca, quei sei mesi della seconda repubblica che vanno dal novembre del 1995 all’aprile del 1996. Pochi mesi dopo, giochi politici contrapposti avrebbero fatto fallire la bicamerale, obiettivi politici diversi avevano frenato la possibilità di riforme che potevano portare l’Italia al semipresidenzialismo. Adesso, è naturalmente tutto da vedere che il semipresidenzialismo avrebbe fatto davvero bene all’Italia, soprattutto in questo momento politico di uomini soli al comando. Uomini intrisi di brama di potere più che di entusiasmo nel fare il bene del Paese. Ma le argomentazioni di Gunnella sono assolutamente vigorose, da controbattere anche, per carità. Però l’uomo , ancor più che il politico, , ad un passo dagli 89 anni ha una lucidità mentale notevole, e la consapevolezza di conoscere molti dei misteri italiani della prima repubblica. Tra un involtino di pesce spada e una cassata siciliana fa capire che molte verità, dal dopoguerra ad oggi, sono state camuffate in questi anni, in una costante battaglia politica fatta di bugie, tranelli, gioco delle parti. Una politica di cui lui è stato uno degli assoluti protagonisti.
