MORIRE DI DIMENTICANZA DOPO LE FOSSE ARDEATINE

MORIRE DI DIMENTICANZA DOPO LE FOSSE ARDEATINE

Permettete, oggi, un appunto molto molto personale… Ricordando quando, esattamente un anno fa, l’altro 25 aprile, mi sono svegliata con l’inderogabilità di una cosa da fare. Andare alle Fosse Ardeatine. Che poi si trovano a cinque minuti di autobus, nemmeno mezz’oretta, volendo, a piedi, da casa mia… Eppure in tutti questi decenni che abito a Roma, mai avevo osato. Perché la Storia è Storia. Ma quando realizzi che in qualche pagina di quella Storia ci sono tracce del tuo sangue… bèh, allora è un’altra cosa, e far combaciare le due storie, quella pubblica e quella privata, è cosa che sempre un po’ sconvolge. Insomma, come appartenessero a due orizzonti diversi, ho sempre fatto una gran fatica a sovrapporre alle pagine dei libri, alle cronache delle celebrazioni con tanto di corone d’alloro e suoni di tromba e canti, la sommessa narrazione ascoltata in casa, fatta di cenni, commossi e gravi, al ricordo, ancora oggi pieno di tremore, di quei giorni già a lutto al pensiero di quel cugino del nonno prigioniero, e che poi morì fucilato in quel luogo tremendo e buio…CONTINUA SU REMOCONTRO: